Osservando i bambini che giocano, possiamo comprendere più a fondo il loro atteggiamento, fondamentale nel modellare la loro percezione del mondo che li circonda e le loro relazioni con gli altri. Soprattutto quando il gioco richiede un certo livello di competitività e di confronto tra i partecipanti. Immaginiamo un bambino che rispetta le regole, non cerca di saltare la fila, non fa i turni sbagliati; in generale, indica che il bambino è amichevole, adattabile e rispettoso nei confronti degli amici. Oppure, è possibile che sia un po' passivo e senza malizia. Adesso pensiamo ad un bambino che vuole vincere a tutti i costi. Si arrabbia e insiste sempre a giocare prima del suo turno. O è un bambino molto piccolo oppure è ancora in una fase egocentrica, non ancora capace di vivere in armonia con gli altri; ha bisogno di consolidare lo stare con gli altri per adattarsi ed essere più sereno. Consideriamo ora un bambino che cerca ripicche; può farlo in due modi: uno solo è veramente negativo, cioè se lo fa con animosità, con dispetto. Ma se la ripicca è giocosa, non c’è niente di male. Significa semplicemente che c'è un tocco di assertività nel suo atteggiamento. D'altra parte, un bimbo che trae più piacere dalla competizione piuttosto che dal suo risultato, è un bambino leale, estroverso e amichevole, potrebbe diventare uno di quegli amici fenomenali che portano entusiasmo ed energia agli incontri tra amici, anche se può correre il rischio di “strafare.” Il gioco ha il potenziale per svelare preferenze e antipatie, rivalità sottostanti, gelosie e insicurezze. I bambini piccoli difficilmente introducono una variazione alle regole del gioco e spesso il gioco stesso serve a insegnare la regola, ma può diventare pedante se non c'è anche una discreta scintilla più creativa, fino a voler infrangere la regola per rendere il gioco magari più piacevole o competitivo. Sopratutto per i bambini che hanno compito già nove anni. In questo caso se i bambini non riescono a mettersi d'accordo è utile che intervenga un adulto in grado di stabilire, caso per caso, se è più importante far rispettare la regola o insegnare a “infrangerla” per reinterpretare il gioco e renderlo più avvincente. Non c’è dubbio che i bambini devono essere incoraggiati alla franchezza e al rispetto delle regole, ma anche a non conformarsi o ad accettare passivamente uno stato di cose precostituito. L’ingegno e la creatività possono venire in aiuto per migliorare lo stato di un gioco dando l'opportunità ad ogni bambino di esprimere la propria opinione. In pratica, l’adulto può insegnare anche che una regola di gioco può essere modificata se questa porta più serenità e gioia all’intero gruppo di amici. E in questo modo i bambini apprendono l’idea di poter intervenire razionalmente nella realtà, non per distruggerla ma per migliorarla.
I bambini acquisiscono sicurezza attraverso il gioco
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